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25 gen 2010

24 Gen 2010 Cronache da Giarranauti - CORRINATURA 2009/2010

Ricetta per una giornata felice. Ingredienti: una dozzina di amici, un pulmino sgangherato, la voglia di stare insieme, un sentiero in mezzo al bosco, le barzellette di Attilio Faraci, la voce flebile e carezzevole di Iano Zammiti, la sensazione di libertà che la corsa sa regalarci. In fondo basta poco. C'è chi si affanna a rincorrere chissà quali sogni di grandezza o di successo e si lascia sfuggire di mano l'occasione di gustare momenti che racchiudono un sapore semplice d'umanità. E così, questa domenica mattina, abbiamo provato ad assaporare insieme il gusto della libertà, correndo spensierati lungo il magnifico sentiero di Giarranauti, sul tavolato ibleo che si stende tra Ferla e Sortino a due passi da Pantalica. Il tutto  preparato e condito dalla sagace mano del prof. Zammiti, promotore, organizzatore, conduttore, gestore e financo liquidatore della suddeta "manifestazione" (il cielo l'abbia in gloria). Ovviamente, l'impresa non poteva essere compiuta se non sotto lo sguardo vigile e paterno del neo(recidivo)presidente, esimio dottor Pantano Paolo, al quale spettava il compito di tenere unito il gruppo facendo la spola tra la testa e la coda: attività resa possibile dalla splendida condizione fisica in cui il suddetto Pantano attualmente trovasi. Ma il fedele cronista della giornata non può esimirsi dal registrare l'unica "nota stonata", intervenuta ad incrinare la lieta atmosfera che ha accompagnato l'evento; di che si tratta? Ma certo, finora si è taciuta la nefasta presenza del rude Vito Sammatrice, guidatore inesperto e temerario dello sgangherato pulmino cui abbiamo  proditoriamente consegnato la nostra fisica incolumità. Purtroppo sulla Solarino-Ferla le curve abbondano; come dimostrano le numerose tracce organiche rinvenibili sul ciglio della strada: insomma, per dirla in breve, " n' a fattu ittari l'occhi". Ma in fondo lo abbiamo perdonato: la domenica è pur sempre un giorno di riconciliazione (per credenti e non credenti). Siamo così tornati sani e salvi alla base, pregustando in cuor nostro la prossima occasione, che non tarderà ad arrivare (vero Zammitti?).
Francesco Ortisi
 
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