dal 1981

27 dic 2009

26 dic 09 La Marathon di Avola in pellegrinaggio all’Eremo di Avola Antica

Pippo Passanisi e Nino Iacono, seguiti da un nucleo di accoliti, sciolgono finalmente il voto di salire all’eremo di Avola Antica a piedi. (Per la verità in origine dovevano salire a piedi scalzi). Nonostante le mie insistenze i “pillirini” si rifiutano categoricamente di rivelare il contenuto della grazia ricevuta. Sicuramente deve essere qualcosa di notevole. Il giorno dopo il Natale le “panze” denunciano che la maggior parte dei podisti sono lì per smaltire il pieno dei giorni precedenti. Lo sguardo dei partenti è vitreo (se guardi bene ci vedi riflessa l’ultima fetta di panettone). Pippo Passanisi dopo un paio di km nelle retrovie per controllare i suoi prodi, decide che è ora di fare sul serio e va in testa (se no che voto è). Insieme a Paolo Russo formiamo il tandem dei “beati paoli” dopo esserci guardati di profilo decidiamo una strategia di sopravvivenza, utilizzando il gps decidiamo di fare 10 m di dislivello camminando e 20 m corricchiando, la strategia si rivela vincente anche se a un certo punto mi accorgo che anche il gps è un pochino bevutello, nei tornanti se vado in un senso, pur salendo l’altimetria scende nell’altro senso sale. Misteri delle stelle e dei satelliti. Il pensiero corre a 15/20 anni fa quando il 26 dicembre era un appuntamento fisso e il sottoscritto riusciva a correrla tutta d’un fiato, altri tempi, altra voglia. Oppure a quell’anno che il Buon Dio aveva aperto le cascate del cielo e anziché di corsa, i pochi prodi salirono a nuoto. Indimenticabile l’immagine del Buon Sebastiano Romano che imperterrito nonostante i suoi circa 70 anni saliva abbigliato in pantaloncini e canottiera (beata gioventù).
Discorso a parte merita Matteo Cantamessa che si presenta in mountan bike e si dichiara assistente in corsa. Mi sa che non la racconta giusta! Ed eccolo che neanche a metà salita accosta dichiarando una foratura. Ma dove s’è mai visto una bici da cross che buca su un tavolo da biliardo?
Spero che i partecipanti ci abbiano preso gusto e ripetano simili imprese.
Per Amico Corridore siamo in 4, oltre al sottoscritto i 2 Messina padre e figlio e il neo acquisto Pippo Denaro.
Paolo Pantano

20 dic 09 Ecotrail di Serre della Pizzuta – Piana degli Albanesi

Eccoci giunti a quest’ultima tappa dell’Ecotrail Sicilia 2009.
E’ la decima prova (forse troppe) e cade in un periodo dell’anno che non ti invoglia a programmare un fine settimana con la famiglia. D’altronde le previsioni meteo non sono delle migliori.
Insieme a Fiorenzo e a Pietro abbiamo scelto la levataccia. Sono le cinque e fuori il buio è totale. Si parte. Tappa d’obbligo il rifornimento autostradale di Enna Sacchitello per un caffe. Finora non abbiamo preso pioggia e questo è buon segno. Nonostante siamo quelli che arrivano da più lontano siamo tra i primi ad arrivare. Aldo e il suo staff stanno già organizzando la zona partenza arrivo. Ci guardiamo in faccia preoccupati, mai successo prima, è sotto una tettoia adibita a campo di allenamento per cavalli. Aldo ci comunica che il percorso è stato accorciato per motivi di sicurezza, tutto sommato è una buona notizia, ma cosa ci aspetta? Aldo, con un sorriso mefistofelico “Certo un po di fango ci sarà”. Briefing pre gara alle 9,15 e alle 9,30 si parte. 400 metri ed eccoci a superare una piccola frana, le scarpe affondano completamente nel fango, un concorrente si ritrova senza una scarpa, risate e ricerca affannosa, il problema sarà reindossarla. Un breve tratto su asfalto e si entra nella riserva. 2 km e 400 ed il moloch di giornata appare! 300 m di dislivello soltanto in 1,5 km e con il terreno sotto i piedi completamente coperto di acqua e fango. Il passo è del tipo 1 avanti e due indietro. Le battute lungo la salita si sprecano, servono a farsi coraggio. Sollevando lo sguardo vedi i primi, 200 metri più in alto, e ti chiedi “dove cavolo hanno preso l’ascensore che io non l’ho visto?”. E’ fatta eccoci ai circa 1050 di altitudine che dovrebbe essere l’altezza massima di giornata. 3 km a un’altitudine variabile tra i 900 m e i 1050 metri, qualche tratto nel bosco dove si può anche fare qualche passo di corsa, fango e rocce scivolose permettendo. In ogni caso oggi è importante solo arrivare. Dove la vallata si apre un colpo d’occhio eccezionale sul lago di Piana degli Albanesi, ripaga della fatica. Ci accompagna qualche fiocco di neve. Si comincia a scendere di quota è il problema sono gli scivoloni. Sono veramente in pochi a rimanere in piedi. Al 9° Km finalmente una carrareccia permette finalmente di cominciare a correre ma a tratti la pendenza in discesa è talmente ripida che consiglia prudenza. Un ultimo passaggio sul fango della frana iniziale (ultimo fango per gradire) ed eccoci all’arrivo. Fiorenzo e Pietro si litigano la maglia nera di giornata, Fiorenzo asserisce che gli tocca di diritto, ma Pietro ribatte che oggi l’ha conquistata sul campo. Dopo la breve cerimonia di premiazione ci attendono “pani cunzato” , pasta al forno e cannolo di ricotta, ce li siamo proprio conquistati!!!
Classifica
Classifica finale Ecotrail Sicilia
Paolo Pantano

14 dic 2009

16 Dic 09 Pizza a GoGo

Appuntamento ai soci e simpatizzanti Amico Corridore per un giro Pizza e Auguri.
Ultimi minuti per le prenotazioni.

29 nov 09 : Trail autogestito Valle dell'Anapo e Pantalica - CorriNatura 2009/2010

Un manipolo di tapascioni hanno onorato la prima tappa del “corri Natura 2009/2010” un circuito di trail in autogestione alla scoperta dei luoghi più belli degli “Iblei” siracusani, delle nostre cave che sono il vero scrigno naturalistico del costituendo “Parco degli Iblei”.
Senza assillo di tempo, correre, guardare, ammirare …….fermarsi se è il caso, ascoltando la fatica che accarezza i muscoli in un’esplosione di verde che ti riempe occhi e polmoni, in un caldo autunno di fine novembre che non vuole cedere il passo all’inverno.
E di fermarsi era proprio il caso, immersi nella prorompente vegetazione dell’alta valle dell’Anapo, ascoltando il suono del fiume in luogo senza tempo, dove siamo noi gli unici intrusi in una natura, a tratti ancora selvaggia e incontaminata, chiusa com’è tra due alte pareti di roccia che sembrano difenderla dall’assalto degli uomini. Un fiato ed eccoci a Pantalica, con la sua storia millenaria, il fondo diventa facile ma le gambe cominciano a pesare, i km cominciano diventare tanti.
Il tracciato con partenza da Palazzolo Acreide, percorre il fondo valle, sulle orme (?) della ferrovia a scartamento ridotto dismessa nel 1956. L’arrivo dopo circa 24 km alla porta opposta di Pantalica lato Fusco Sortino.
Un primo passo verso una dimensione diversa del correre, un segnale agli “azzurrati del cronometro” all’insegna del “pochi o tanti comunque buoni”.
Oggi ho portato a casa uno dei miei trofei più belli. Invisibile, impalpabile, inimitabile.
Paolo Pantano

6 dic 09 - I tre moschettieri alla maratonina di Mazara d/V

750 km (andata e ritorno) tutti d’un fiato per partecipare all’ultima mezza del circuito regionale di maratonina in quel di Mazara del Vallo. Partendo da Siracusa, il tutto in giornata, non è certamente uno scherzo.
I nostri tre moschettieri
Dario Ricciardetto 1h 20’ 00” (6° M45),Maurizio Mortellaro 1h34’30” e Coach Franco Scarpato 1h 44’08”.
Paolo P.

8 Dic 09 - Ecotrail della cava di Croce Santa - Rosolini (SR)

Lo scorso 8 dicembre, la provincia di Siracusa e’ stata teatro della nona tappa del circuito Ecotrail Sicilia 2009, ospitando per la prima volta in via ufficiale una manifestazione trail nel comune che sicuramente, in virtu’ della morfologia del territorio, non si sarebbe considerato deputato ad ospitare tale evento.
In provincia di Siracusa infatti, esistono tutti i comuni della valle degli ibleii che naturalmente avrebbero tutte le caratteristiche tipiche dei percorsi di corsa in natura, invece, il comune che si è mostrato piu’ lungimirante nel voler (fortemente oserei dire) organizzare l’evento podistico e naturalistico sopra menzionato e’ staot il comune di Rosolini, paese che potremmo definire piu’ prossimo al mare che non ai monti.
Onore quindi alla caparbietà ed alla visione del piccolo comune siracusano che ha dimostrato con i fatti che quando si vuol organizzare qualcosa, prima di tutto serve la volontà.
Se in aggiunta alla prima, riusciamo ad avere un “tracker designer” come Aldo Siragusa della polisportiva Europa e gli mettiamo a disposizione un sito rupestre quale le cave di Croce Santa (con il suo bellissimo eremo) allora anche il piu’ piatto dei percorsi diventerà una fantastica e tostissima gara trail !
Il percorso si snodava lungo 12 km ad anello con partenza ed arrivo presso il piazzale antistante l’Eremo di Croce Santa, dove tutti i volontari e residenti rosolinesi si son prodigati per la perfetta riuscita dell’evento (e ci son riusciti !) dimostrando un’ospitalità ed un’abnegazione durante le fasi preparative della gara cosi come durante lo svolgimento della stessa, che difficilmente si possono riscontrare in altre gare podistiche su strada.
Miracoli del trail !
Il percorso è stato letteralmente “inventato” dal buon Siragusa, che ha reso particolarmente proibitivi i tratti in discesa.
Prima di venire al racconto della gara, un breve cenno sull’Eremo di Croce Santa.
Le chiesette rupestri, ovvero scavate nella roccia, si sono susseguite nell’arco dei secoli.
La prima di esse, viene datata all’incirca nell’anno 1100. Difatti, la zona era deputata alla celebrazione dei riti cristiani della vicina comunità rurale sita nei primi insediamenti di quella che poi’ diverrà Rosolini. Con il tempo, smottamenti dovuti a varie alluvioni e terremoti di varia intensità, hanno fatto si che le chiesette venissero ricostruite fino all’ultima. A seguito del rinvenimento in circostanze miracolose di una croce in legno nel 1533 (da tale rinvenimento il nome). La Croce è custodita dal 1728 nella chiesa madre (oggi SS Crocifisso) di Rosolini. Un sito che vale la pena di essere visitato ed ammirato, un’altra delle perle storiche che adornano la corona culturale (mai troppo rivalutata) della provincia siracusana, ove cultura e tradizioni si fondono in una pangea unica la mondo.
Ma veniamo alla mera redicontazione sportiva della manifestazione.
Ai nastri di partenza erano presenti oltre un’ottantina di trailers provenienti da tutta l’isola, con particolare preponderanza di atleti palermitani e ragusani.
Per la provincia di Siracusa, oltre alla presenza degli atleti di casa della polisportiva Guarino, erano presenti anche trailers dell’Idea Events Marathon (con il buon Vincenzo Altamura sempre piu’ addentro al mondo trail) oltre al gruppetto dell’Amico Corridore composto da Fiorenzo Messina, Nino Messina, Lo Cicero Alberto, Paolo Pantano, Lauretta Carmelo ed il sottoscritto.
Molti tra i presenti, partecipavano per la prima volta ad una gara di corsa in natura.
Si inizia con il briefing pre-gara, dove Aldo spiega quali sono le regole base delle gare trail (mai gettare rifiuti sul percorso !) e da consigli su come leggere ed interpretare i segnali del percorso (mai dimenticare che in quanto gara trail, gli errori di percorso possono essere considerati naturali per cui guardare il percorso, piuttosto che correre a testa bassa e sinonimo di accortezza piuttosto che di lentezza….nel trail esser lenti vuol dire godere di piu’ di quello che ti sta intorno !).
Last but not least il rispetto per gli altri trailers, che non vanno considerati come avversari bensi’ come compagni di una spendida giornata di sport.
Dopo la sempre ben accetta benedizione del parroco locale viene dato il via.
Si parte seguendo una carrareccia molto dura, con poco terreno battuto e diverse pietre a filo che rendono difficoltosa la falcata lunga.
Meglio accorciare la falcata ed evitare rischi.
Dopo qualche chilometro inizia un primo tratto di salita, subito successivo all’attraversamento di un fiume in secca, i cui massi di fondo pero’,resi scivolosi dalla brina e dall’umidità tipica di queste zone, vano superati con estrema cautela.
I tratti in salita sono perlopiu’ degli strappi che affiancano tutta una serie di muri a secco (altra caratteristica tipica delle nostre zone) il cui scavalcamento in alcuni tratti e’ deputato ad improvvisate scale in legno.
Si prosegue attraversando alcune stalle ormai in disuso ma i cui odori restano impregnati nell’aria e si passa vicino alcune masserie locali, dove bambini festanti, un po’ sorpresi un po’ curiosi, tenendo per mano i nonni con la tipica coppola siciliana, si avvicinano cercando di “battere un cinque” a questi strani corridori, che provano gioia nel correre in mezzo al fango ed alle pietre.
Devo dire che se dovessi trovare un’elemento comune che faccia da filo conduttore a tutte le gare trail a cui ho partecipato in Italia sono proprio i bambini.
Dalla val d’Aosta alla Sicilia, dal Cormayeur a Polizzi Generosa, il sorriso genuino dei bambini e’ uguale sempre.
Correre e guardarli ti riempie di una gioia che solo chi la prova puo’ capirla.
Anche questo è trail.
La parte finale del percorso prevedeva una discesa tecnica totalmente in single track dove il solo restare in piedi era un’impresa e dopo poco piu’ di un’ora di gara, si attraversava l’ormai caro amico che tante volte mi ha sorriso alla fine di ogni gara, il famoso arco giallo del traguardo della Triathlet.
Tagliato il traguardo, come al solito ci aspetta Aldo e tutto il suo staff oltre ai volontari rosolinesi, che con con cura e precisione hanno provveduto alle esigenze di tutti i trailers.
Anche questa volta, come tutte le altre, da un lato sono contento di aver terminato la gara, dall’altro resto con quella profonda malinconia tipica di quando qualcosa di bello finisce e subito dopo inizio a contare i giorni che mancano alla prossima tappa, la decima ed ultima del circuito Ecotrail Sicilia 2009.
Loris VDK

10 dic 2009

Un uomo solo é sempre in cattiva compagnia.

Una massima di Sebastiano Z.(??) giusto per iniziare