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14 dic 2009

8 Dic 09 - Ecotrail della cava di Croce Santa - Rosolini (SR)

Lo scorso 8 dicembre, la provincia di Siracusa e’ stata teatro della nona tappa del circuito Ecotrail Sicilia 2009, ospitando per la prima volta in via ufficiale una manifestazione trail nel comune che sicuramente, in virtu’ della morfologia del territorio, non si sarebbe considerato deputato ad ospitare tale evento.
In provincia di Siracusa infatti, esistono tutti i comuni della valle degli ibleii che naturalmente avrebbero tutte le caratteristiche tipiche dei percorsi di corsa in natura, invece, il comune che si è mostrato piu’ lungimirante nel voler (fortemente oserei dire) organizzare l’evento podistico e naturalistico sopra menzionato e’ staot il comune di Rosolini, paese che potremmo definire piu’ prossimo al mare che non ai monti.
Onore quindi alla caparbietà ed alla visione del piccolo comune siracusano che ha dimostrato con i fatti che quando si vuol organizzare qualcosa, prima di tutto serve la volontà.
Se in aggiunta alla prima, riusciamo ad avere un “tracker designer” come Aldo Siragusa della polisportiva Europa e gli mettiamo a disposizione un sito rupestre quale le cave di Croce Santa (con il suo bellissimo eremo) allora anche il piu’ piatto dei percorsi diventerà una fantastica e tostissima gara trail !
Il percorso si snodava lungo 12 km ad anello con partenza ed arrivo presso il piazzale antistante l’Eremo di Croce Santa, dove tutti i volontari e residenti rosolinesi si son prodigati per la perfetta riuscita dell’evento (e ci son riusciti !) dimostrando un’ospitalità ed un’abnegazione durante le fasi preparative della gara cosi come durante lo svolgimento della stessa, che difficilmente si possono riscontrare in altre gare podistiche su strada.
Miracoli del trail !
Il percorso è stato letteralmente “inventato” dal buon Siragusa, che ha reso particolarmente proibitivi i tratti in discesa.
Prima di venire al racconto della gara, un breve cenno sull’Eremo di Croce Santa.
Le chiesette rupestri, ovvero scavate nella roccia, si sono susseguite nell’arco dei secoli.
La prima di esse, viene datata all’incirca nell’anno 1100. Difatti, la zona era deputata alla celebrazione dei riti cristiani della vicina comunità rurale sita nei primi insediamenti di quella che poi’ diverrà Rosolini. Con il tempo, smottamenti dovuti a varie alluvioni e terremoti di varia intensità, hanno fatto si che le chiesette venissero ricostruite fino all’ultima. A seguito del rinvenimento in circostanze miracolose di una croce in legno nel 1533 (da tale rinvenimento il nome). La Croce è custodita dal 1728 nella chiesa madre (oggi SS Crocifisso) di Rosolini. Un sito che vale la pena di essere visitato ed ammirato, un’altra delle perle storiche che adornano la corona culturale (mai troppo rivalutata) della provincia siracusana, ove cultura e tradizioni si fondono in una pangea unica la mondo.
Ma veniamo alla mera redicontazione sportiva della manifestazione.
Ai nastri di partenza erano presenti oltre un’ottantina di trailers provenienti da tutta l’isola, con particolare preponderanza di atleti palermitani e ragusani.
Per la provincia di Siracusa, oltre alla presenza degli atleti di casa della polisportiva Guarino, erano presenti anche trailers dell’Idea Events Marathon (con il buon Vincenzo Altamura sempre piu’ addentro al mondo trail) oltre al gruppetto dell’Amico Corridore composto da Fiorenzo Messina, Nino Messina, Lo Cicero Alberto, Paolo Pantano, Lauretta Carmelo ed il sottoscritto.
Molti tra i presenti, partecipavano per la prima volta ad una gara di corsa in natura.
Si inizia con il briefing pre-gara, dove Aldo spiega quali sono le regole base delle gare trail (mai gettare rifiuti sul percorso !) e da consigli su come leggere ed interpretare i segnali del percorso (mai dimenticare che in quanto gara trail, gli errori di percorso possono essere considerati naturali per cui guardare il percorso, piuttosto che correre a testa bassa e sinonimo di accortezza piuttosto che di lentezza….nel trail esser lenti vuol dire godere di piu’ di quello che ti sta intorno !).
Last but not least il rispetto per gli altri trailers, che non vanno considerati come avversari bensi’ come compagni di una spendida giornata di sport.
Dopo la sempre ben accetta benedizione del parroco locale viene dato il via.
Si parte seguendo una carrareccia molto dura, con poco terreno battuto e diverse pietre a filo che rendono difficoltosa la falcata lunga.
Meglio accorciare la falcata ed evitare rischi.
Dopo qualche chilometro inizia un primo tratto di salita, subito successivo all’attraversamento di un fiume in secca, i cui massi di fondo pero’,resi scivolosi dalla brina e dall’umidità tipica di queste zone, vano superati con estrema cautela.
I tratti in salita sono perlopiu’ degli strappi che affiancano tutta una serie di muri a secco (altra caratteristica tipica delle nostre zone) il cui scavalcamento in alcuni tratti e’ deputato ad improvvisate scale in legno.
Si prosegue attraversando alcune stalle ormai in disuso ma i cui odori restano impregnati nell’aria e si passa vicino alcune masserie locali, dove bambini festanti, un po’ sorpresi un po’ curiosi, tenendo per mano i nonni con la tipica coppola siciliana, si avvicinano cercando di “battere un cinque” a questi strani corridori, che provano gioia nel correre in mezzo al fango ed alle pietre.
Devo dire che se dovessi trovare un’elemento comune che faccia da filo conduttore a tutte le gare trail a cui ho partecipato in Italia sono proprio i bambini.
Dalla val d’Aosta alla Sicilia, dal Cormayeur a Polizzi Generosa, il sorriso genuino dei bambini e’ uguale sempre.
Correre e guardarli ti riempie di una gioia che solo chi la prova puo’ capirla.
Anche questo è trail.
La parte finale del percorso prevedeva una discesa tecnica totalmente in single track dove il solo restare in piedi era un’impresa e dopo poco piu’ di un’ora di gara, si attraversava l’ormai caro amico che tante volte mi ha sorriso alla fine di ogni gara, il famoso arco giallo del traguardo della Triathlet.
Tagliato il traguardo, come al solito ci aspetta Aldo e tutto il suo staff oltre ai volontari rosolinesi, che con con cura e precisione hanno provveduto alle esigenze di tutti i trailers.
Anche questa volta, come tutte le altre, da un lato sono contento di aver terminato la gara, dall’altro resto con quella profonda malinconia tipica di quando qualcosa di bello finisce e subito dopo inizio a contare i giorni che mancano alla prossima tappa, la decima ed ultima del circuito Ecotrail Sicilia 2009.
Loris VDK

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